Operazione rinnovo, certezza e imprevedibilità: Milan e Atalanta al bivio

Nicola Liberti
4 Minuti di lettura
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Girone di andata archiviato, ritorno che deve attendere, almeno per Milan e Atalanta, con la Coppa Italia che bussa alla porta. Un appuntamento passato inosservato, almeno fino allo scorso weekend quando i rossoneri erano impegnati a lanciare un segnale di solidità e i bergamaschi erano immersi nel vortice di emozioni che hanno portato al pareggio contro la Roma. La mente trascina subito verso le considerazioni sulla prima parte di stagione e gli obiettivi per il prosieguo, ma il presente si colora di tricolore, così come la gara di Coppa, con due cicli chiamati al rinnovo nel Wednesday night match.

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Dalla certezza all’imprevedibilità, le carte di Pioli

Un Lazio-Roma che attira l’audience, ma un Milan-Atalanta che scioglie nodi: è questo il menu del mercoledì di quarti di finale di Coppa Italia. La gara serale, infatti, è passata un po’ in sordina, a causa del carico emotivo che il derby romano porta con sé, ma racchiude più che il semplice passaggio in semifinale. Pioli e Gasperini; due cicli messi alla prova, due piazze che dell’abitudine sono forse sature.

Da un lato il Diavolo, forte della cornice di San Siro, che con il tecnico emiliano ha rappresentato una certezza in Serie A nelle ultime stagioni. Certezza che entra in conflitto, però, con lo slancio; consapevolezza che quest’anno deve essere sostituita dall’imprevedibilità. Il mercato e lo spazio ai giovani, infatti, chiamano a gran voce verso questa direzione e, mettendo in dubbio i propri confini, il rinnovo del ciclo dello Scudetto 2022 passa dalle coppe, dalle gare secche e, guardando al futuro, dagli scontri diretti che, fin qui, hanno portato punti solo contro le romane. Distaccarsi dal passato per proseguire il ciclo, le carte decisive di Pioli cominciano ad essere lanciate in questa serata.

Dall’imprevedibilità alla certezza, Gasperini e cambio di mentalità

“La Coppa Italia è l’unico trofeo avvicinabile”, sono le parole di Gasperini alla vigilia della gara: una contraddizione, celata dalla dialettica. I nerazzurri sono chiamati innanzitutto a superare il Milan per tentare di agguantare il trofeo nazionale, la stessa squadra che risulta una delle principali candidate al titolo in Europa League. Con un Liverpool in più, ma non insormontabile, per l’Atalanta la differenza tra i due trofei ricade nel nome e nella portata di un’eventuale vittoria. Il gioco del tecnico, però, per tanto tempo decantato come il più “internazionale” del Belpaese, dovrebbe quasi più temere l’eventuale incrocio con la Juventus “all’italiana” di Allegri.

Profilo basso, è questa l’unica interpretazione che si può concedere alla dichiarazione di Gasperini in conferenza stampa; un atteggiamento che per tanti anni ha portato l’Atalanta a livelli che mai nella storia aveva raggiunto, ma che ormai necessita di un rinnovo. Un match contro il Milan che, vittoria o sconfitta a parte, deve rappresentare la svolta per l’ambiente: un successo che non rappresenta più una sorpresa e un ko che non determina la fine delle speranze di trionfo, con un’Europa League ancora in corso. Sono queste le chiavi per superare il deterioramento del ciclo e ripartire non più dall’imprevedibilità, ma dalla certezza.

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