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Il primo giorno di corse World Tour in Italia è stato fenomenale, grazie all’impresa di Tadej Pogačar, favorito alla vigilia, vero, ma di certo nessuno si sarebbe aspettato un qualcosa di simile. Andiamo con ordine. La corsa è stata caratterizzata da un episodio che probabilmente ne ha deciso le sorti, anche se questo è avvenuto a circa 90 chilometri dalla linea del traguardo a Piazza del Campo.
Appena usciti dalla città di Siena, dove la gara è cominciata, si è subito notato un forte vento, vento che ha causato un mega incidente nel gruppo dei migliori mentre transitava su un segmento in sterrato. La forte folata ha fatto perdere il controllo della bicicletta a numerosissimi atleti, che si sono ritrovati per terra o per aria, come nel caso del campione del mondo Julian Alaphilippe. Il francese ha colpito in pieno un corridore finito per terra proprio davanti a sé e lui si è ribaltato finendo poi fuori dalla carreggiata, per fortuna senza troppi problemi. Tuttavia si è costretto a dover chiudere un gap sul gruppo di circa un minuto e ovviamente questo dispendio di energie si è fatto sentire nel finale di gara.
Pogačar, impresa alla Strade Bianche: azione in solitaria a 50 dalla fine
Nell’incidente è stato coinvolto anche il due volte vincitore del Tour de France, lo sloveno Tadej Pogačar, che ha subito soltanto una lieve abrasione al gomito e al ginocchio sinistro. Senza troppi indugi si è rialzato ed è ripartito, rientrando immediatamente in gruppo. A 50 chilometri dalla linea del traguardo cominciano le prime azioni offensive da parte di Julian Alaphilippe, che prova a scremare il gruppo sul segmento in sterrato del Sante Marie, uno dei tratti più duri della corsa. È proprio lì che l’atleta dell’UAE Emirates decide di attaccare violentemente la concorrenza e partire in quella che sarà un’azione in solitaria fino alla fine della corsa, vincendo dunque la sedicesima edizione della Strade Bianche.
Ancora una volta, come se ne avessimo bisogno, Pogačar ci ha dimostrato la sua superiorità nei confronti degli avversari. Eppure è una superiorità che non ci stanca mai: il suo modo di vincere è davvero unico, senza fare troppi calcoli riesce ad essere determinante su qualsiasi terreno, anche in quelli più prestigiosi come lo sterrato della “classica più a Sud d’Europa”. Vederlo andare in bicicletta è davvero uno spettacolo e per tutti gli appassionati presenti sulla salita di Via Santa Caterina è stato una vera apparizione, che nella concezione greca del termine si traduce con fenomeno, passato vicino alle transenne per poi andare a tagliare il traguardo a Piazza del Campo.
