Bagnaia-Diggia notte col brivido, Michelin roulette mondiale: Martin, Valencia il tuo Everest

Lusail vive una notte col brivido tricolore con Bagnaia e Di Giannantonio: Martin, con la Michelin roulette Valencia è il tuo Everest

Nicola Liberti
7 Minuti di lettura
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Live dalla cattedrale nel deserto del Lusail Circuit qatariota si rilanciano le mire mondiali dei ducatisti Francesco Bagnaia e Jorge Martin, assoluti catalizzatori d’attenzioni nella chiusa stagionale. Un brivido squarcia la notte dei sogni tricolori, quelli che si riflettono nelle lacrime del vincitore Fabio Di Giannantonio, a precedere i connazionali Pecco e Marini. Tra trame strategiche, evocate e mai attuate, giochi di squadra malcelati ed una Michelin che indossa vesti da roulette-ghigliottina del mondiale, Jorge Martin vede il titolo dissolversi tra le proprie mani e Valencia divenire il proprio Everest verso l’iride.

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L’agognato primo match point della stagione viene prestamente annullato al sabato da un Martinator che si riscopre umano nel giorno successivo. Le buone sensazioni del venerdì riscontrate da Bagnaia si perdono alla partenza della Sprint, nel segno della prima gomma fallata del weekend, a porre i suggestivi riflettori della notte di Lusail sulla Michelin prima ancora che sul tracciato. Se la gara corta illude con lo spagnolo, che dimezza il gap sino a sole 7 lunghezze, l’inspiegabile fattore sorpresa delle gomme rigetta lo stesso ad una distanza ancor maggiore: oggi pari a 21 punti.

Jorge Martin, Ducati
Jorge Martin, Ducati @livephotosport

Jorge Martin, il “brutto” della sconfitta apparente

Jorge Martin nel post gara della domenica, come naturale ed umano, si è concesso in un mix di rabbia e frustrazione: “Mi è stato rubato il titolo“. Frase d’azzardo quella dello spagnolo, specie se si considera che stessa sorte è toccata al rivale soltanto 24 ore prima, oltre a diverse altre volte in stagione. Addossare l’intera assegnazione di un titolo ad una gomma fallata è quanto di più sbagliato si possa fare ad oggi, per quanto resti un fattore importante in fasi così tarde della stagione. Bagnaia stesso, infatti, è più volte incappato nella medesima problematica, salvo dimostrare una miglior gestione nelle fasi di gara, senza concedersi a reiterati moti di rabbia come fatto dallo spagnolo. Nella stagione con più punti in palio nella storia del motomondiale, francamente, un’affermazione di questo genere appare più che mai errata.

Brutto un campionato deciso dalle gomme, ma a Valencia darò il massimo”, ha poi proseguito il portacolori Prima Pramac. Nulla da obiettare su quanto detto, in particolare alla luce dell’assoluta attesa mediatica che già pregustava un face-to-face vecchio stile a suon di sportellate nella domenica di Lusail dopo l’apertura delle ostilità da parte di Martin al sabato. “Brutto” che le gomme nella gara più attesa dell’anno possano risultare discriminante cruciale ai fini dell’uno contro uno tanto atteso, certamente non dell’intera assegnazione del titolo. “Brutto“, per altri versi, anche l’agire del compagno di squadra Johann Zarco. Il francese è un condensato di un gioco di squadra lampante. Dalla curiosa frenata sbagliata quando a tallonarlo è il compagno di box, che guadagna così una posizione e aria pulita sull’anteriore, nelle settimane nelle quali il tema della pressione delle gomme è affare da prima pagina, all’entrata scellerata tra gomito e costato di Marc Marquez per precludere a quest’ultimo l’opportunità d’insidiare Jorge. All’89 l’ultima parola sulla bellezza di tutto ciò.

Bagnaia - Di Giannantonio, Ducati
Bagnaia – Di Giannantonio, Ducati @livephotosport

Bagnaia, blitz col brivido nella notte di Diggia

Da un versante all’altro della contesa mondiale. Nel weekend nel quale il mondo si spacca sui fronti di Bagnaia e Martin, la faccia della medaglia del campione del mondo è quella che meglio riflette l’illuminazione del Qatar, che lascia invece incupire i riflettori sul rivale. Pecco, pagato il pegno della roulette Michelin al sabato, risorge la domenica. Alla partenza perfetta succede una gara condotta allo stesso modo, sino al giungere del fattore sorpresa DI Giannantonio. Mappa 8 e ‘0000’ costringono Tardozzi a giustificazioni superflue data l’azione del romano, tutto fuorché guardinga. Persa la testa della corsa, il tentativo di Bagnaia di combattere per il punteggio pieno è tanto lodevole quanto graziato dai millimetri che lo separano da un disastro mondiale. Brivido a squarciare la notte del Qatar infatti, l’ex 63, scottato dal rischio corso, si accontenta di un +21 che tramuta Valencia nel personale Everest di Jorge Martin.

A Lusail è assolo tricolore

Risuona nel deserto l’inno di Mameli per una notte, a rievocare la stessa di 8 anni prima: Di Giannantonio vince la prima in MotoGP in settimane dense d’insicurezza sul futuro, Bagnaia trova un blitz dalle parvenze determinanti in vista di Valencia e Marini chiude il tricolore a svettare su Lusail con il miglior weekend di carriera, pennellata perfetta a comporre il quadro che lo raffigura come prossimo alfiere HRC. Tuoni d’Italia si lasciano sentire poi anche dalle retrovie. Bastianini, per quanto non nei risultati, trova continuità nelle prestazioni che l’hanno visto tornare tigre e Bestia in Malesia. Bandiere gialle, Lecuona e cadute da incolpevole ne pregiudicano il sabato e buona parte della domenica: Enea in entrambi i casi stampa crono invidiabili, quali il migliore della gara all’ultimo passaggio sul traguardo ad aprire nuovi scorci sul 2022, e rimette assieme cocci d’un vaso rottogli da altri sino a chiudere 8°.

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Valencia, un match point per la storia

Il 2024 profuma di rinascita ed annata decisiva, rinnovando una volta ancora il tridente del derby Ducati a monopolizzare la scena della classe regina: Bastianini, oggi defilato, Bagnaia e Martin. Gli ultimi due giungono al round conclusivo, al Circuito Ricardo Tormo l’ultimo e decisivo match point: a Valencia si scrive la storia, in un verso o nell’altro, su un fronte o l’opposto. Ora più che mai è assoluto Pecco Bagnaia contro Jorge Martin, il vantaggio contro l’Everest. The game is on.

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