🏁 Formula 1, il pagellone del GP di Australia: Sainz eroico, Mercedes da horror

La Ferrari torna alla vittoria in Australia e lo fa con un fenomenale Carlos Sainz, primo davanti a Leclerc e Norris: Verstappen costretto al ritiro, così come entrambe le Mercedes. Il pagellone del GP di Melbourne

A cura di Lorenzo Ferrai
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In quel di Melbourne, nella terra dei canguri, chi compie il salto più alto è la Ferrari, protagonista di una splendida doppietta in una domenica dove il cannibale Max Verstappen viene messo fuori gioco da un problema ai freni. Il gran premio di Australia si colora di rosso, con Carlos Sainz che torna dall’appendicite e regala una fantastica vittoria al Cavallino. In sole due settimane, dal letto di ospedale al gradino più alto del podio.

Un autentico sogno, nel giorno in cui Super Max è vittima di un guasto, evento più unico che raro, così come il futuro ferrarista Hamilton, anch’egli costretto al ritiro. Una piccola rivincita per Carlos, ripresosi alla grande nel clima dell’Australia. La domenica perfetta della Ferrari è stata sublimata dal secondo posto di Leclerc, che ha tenuto agevolmente a bada un rampante Lando Norris, terzo all’arrivo.

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L’altra McLaren di Piastri è arrivata quarta, mentre un anonimo Sergio Perez chiude solo quinto, a quasi un minuto da Sainz. Stroll e Tsunoda precedono Alonso, penalizzato di 20″ per la manovra, ritenuta pericolosa, che ha costretto Russell nel muro all’ultimo giro, completando così il week-end da incubo della Mercedes. Top ten chiusa dalle due Haas. È giunto dunque il momento di dare i voti ai protagonisti di un folle gran premio d’Australia.

Yuki Tsunoda, AlphaTauri
Yuki Tsunoda @livephotosport

È tornato il samurai Tsunoda

  • Carlos Sainz: 10 E LODE. Signori, la copertina è tutta sua. Poche storie. E non tanto per la vittoria, ottenuta con autorevolezza, costanza ed estrema intelligenza tattica. Quanto per tutto ciò che c’è stato prima. In un anno dove sa che questa sarà la sua ultima stagione in rosso, sostituito meravigliosamente dal baby fenomeno Bearman in Arabia, Carlos è tornato col coltello fra i denti. Azzanna subito Max, poi l’olandese si ritira e, a quel punto, tanti saluti. Il tutto, con i postumi dell’appendicite. Un vero highlander. Chapeau. EROICO.
  • Haas: 9. Ma allora l’Arabia Saudita non era un evento isolato. Pare proprio di no, anche perché qui non c’è stata nessuna vittima sacrificale consenziente. Solo ritmo, velocità e concretezza. Passo gara molto buono, poi, ovvio: i ritiri hanno aiutato Hulkenberg (8) e Magnussen (8), ma loro erano lì, pronti a cogliere l’occasione. Che puntualmente è arrivata. APPLAUSI.
  • Yuki Tsunoda: 8. Che gli sia scattato qualcosa dopo la scenata in Bahrain? Magari Mekies gli avrà fatto una bella ramanzina, fatto sta che il giapponesino è stato un autentico demonio per l’intero week-end. Ottavo in qualifica, sesto in gara. Con un pizzico di fortuna, che serve sempre. Ma intanto lui c’era, bravo Yuki. SAMURAI.
  • Fernando Alonso: 7. È sempre uno spettacolo vederlo correre. Delizia e diverte con le sue solite difese da vecchio ragazzino che conserva l’animo ribelle. Non contempla mai la parola sconfitta e fa le spalle larghe anche con Sainz. Pressoché indomabile, costringe Russell all’errore, finendo poi per ricevere una discussa (ma forse giusta) penalità. Una manovra un po’ così, in pieno stile Nando. FOCOSO.
  • Lando Norris: 6. Vista l’assenza del cannibale Verstappen (SV), avrebbe potuto osare di più? La risposta sembra essere no, perlomeno con Sainz. Il ritmo dello spagnolo era decisamente fuori portata. Forse poco incisivo quando si è trattato di mettere pressione a Leclerc. Però tutto sommato questo terzo posto va ampiamente bene, anche considerando il gap su Piastri (6). SOLIDO.
Charles Leclerc, Ferrari
Charles Leclerc, Ferrari @livephotosport

Charles, hai paura di vincere?

  • Charles Leclerc: 5. È inevitabile parlare di lui, specialmente se vince l’altra Ferrari. A questo ragazzo manca sempre qualcosa. La sua domenica è stata ampiamente positiva anche se Sainz aveva un passo migliore, perciò il secondo posto è il massimo a cui poteva ambire. Certo è che partire quinto non lo ha agevolato, costringendolo fin da subito a rincorrere. Se si fosse trovato lui davanti al compagno, forse la gara avrebbe preso una piega diversa. Ma le ultime due vittorie Ferrari non portano il suo nome. A digiuno ormai da quasi 2 anni. NIKEFOBICO.
  • Daniel Ricciardo: 4. Notte fonda. Dopo lo sfogo del Bahrain, Tsunoda ha ritrovato sé stesso, mentre l’idolo locale è lontano anni luce da tutto. Risultati, forma, feeling con la macchina. Sembra tornato il triste Daniel della McLaren. 12° con Yuki ottavo. Non lo invidiamo. TRAMORTITO.
  • Mercedes: 3. La sfortuna si è messa di traverso, lo riconosciamo. Ma l’incidente di Russell (5) sublima una domenica iniziata malissimo e conclusa anche peggio. Perennemente distante dai primi durante l’intero week-end, Hamilton (5) disperso in Q2 e poi appiedato, ritmo gara nemmeno paragonabile a quello delle McLaren. Australia da horror. FRECCE SMUSSATE.
  • Williams: 2. Ma si possono commettere queste leggerezze in Formula 1? Albon (6) avrà anche commesso un errore mettendo la macchina a muro, ma non portare un telaio di scorta e, conseguentemente appiedare un incolpevole Sargeant, è veramente da Oggi le comiche. INCOMMENTABILE.
  • Sauber: 1. Se un giorno si dovesse decidere di eliminare le soste, il team elvetico darebbe il proprio totale appoggio, ne siamo convinti. Tre gare su tre con intoppi ai box, uno score non da poco, sebbene tutt’altro che invidiabile. Non è che serve un altro po’ di allenamento sui pit stop? POCO PROFESSIONALI.
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