Formula 1, il pagellone di Imola: Verstappen come Senna, Ferrari a due facce

Max Verstappen resiste a Lando Norris e vince il GP di Imola, 7° appuntamento del Mondiale di Formula 1 2024: il pagellone del gran premio

A cura di Lorenzo Ferrai
- Pubblicità -

Nel tripudio rosso di Imola, spicca ancora una volta lui. Max Verstappen ribadisce, una volta di più, di essere il migliore, con una gara perfetta e sontuosa, dove resiste al ritorno di un arrembante Norris e porta a casa la quinta vittoria in sette gran premi. Dopo aver eguagliato il record di pole consecutive (8) di Ayrton Senna, Super Max dimostra tutta la propria forza anche nell’appuntamento della domenica, nonostante le tante difficoltà di questa Red Bull nel fine settimana imolese.

Se Verstappen e Norris sono i due grandi protagonisti della domenica, nella pista che ha dato l’ultimo saluto ad Ayrton Senna, il grande punto interrogativo è la Ferrari, giunta terza con Leclerc e quinta con Sainz, alle spalle di Piastri. Gli aggiornamenti portati a Imola hanno sì migliorato le prestazioni, ma allo stesso tempo, la Rossa ha pagato lo strapotere McLaren, in particolare di Norris con la gomma hard. Alla fine, sul podio sono saliti comunque i tre bad boys, per una replica di Miami, pur in ordine differente. E il Mondiale che ha confermato di essere tutt’altro che chiuso, nonostante l’allungo di Max in classifica. Diamo ora i voti ai protagonisti del GP del Made in Italy e dell’Emilia Romagna.

Formula 1, il pagellone di Imola: Verstappen come Senna, Ferrari a due facce

Norris ambizioso, Leclerc confuso

  • Verstappen: 10 e LODE. Questa vittoria è senza dubbio tutta farina del suo sacco. Anzi, del suo piede, della sua sensibilità di guida e della sua testa. In un week-end dove la Red Bull (6) non era superiore, palesando un inaspettato sottosterzo, Max ha tirato fuori il colpo del fuoriclasse in qualifica, con la complicità di Hulkenberg (7) per poi correre una gara di grande intelligenza e lucidità. La bandiera bianconera a causa dei track limits dopo 24 giri avrebbe rischiato di uccidere chiunque. Invece, l’olandese ha mantenuto i nervi saldi e, nella pista che ricorda i 30 anni dalla scomparsa di Senna, ha ribadito una volta di più che la macchina serve, vero, ma è il pilota a fare la differenza. Ayrton insegna. MAGIC MAX.
  • Norris: 9. La vittoria di Miami poteva sembrare un caso, invece Lando si è confermato. Certo, non ha vinto, ma solo perché Max rimane il migliore. In quel caso, ci si può fare ben poco. Rimane la sua grinta, con un’ultima parte di gara in pieno stile Hammer time, macinando decimi su decimi all’olandese. Se solo avesse avuto un giro in più, forse staremmo parlando di un altro epilogo. Ma in due settimane è passato da Lando NoWins a fare fatica a sorridere per un secondo posto. Non male come step. AMBIZIOSO.
  • Stroll: 8. Bersagliato ripetutamente, è giusto dare a Lance quel che è di Lance. In un week-end dove Alonso si è perso, tocca al canadese tenere in piedi un’Aston Martin (4) irriconoscibile. Ormai il Q3 per lui è un miraggio, ne abbiamo preso atto. La domenica però è un’altra storia. Non ruba l’occhio (e per fortuna!), ma si mette a rimontare silenziosamente, senza troppi fronzoli e, soprattutto, senza mettersi nei guai. Alla fine, prende due punti che danno morale. INTELLIGENTE.
  • Piastri: 7. Con il pieno di aggiornamenti si è rivelato un avversario rognoso pure lui, veloce e aggressivo, benché non abbia trovato lo spunto per superare Leclerc. E quella penalità presa per l’impeding su Magnussen (7) gli ha pregiudicato la gara. Ma comunque abbiamo capito che non è finita qui. La McLaren (9) c’è e ha due piloti solidissimi. ARREMBANTE.
  • Leclerc: 6. La sua faccia dopo la qualifica aveva instillato più di qualche dubbio. In gara ci ha provato, anche troppo, dovendosi poi arrendere alla superiorità di Norris. Il lungo alla Gresini rimane un errore, ma alla fine, non è risultato decisivo a fini del risultato. Terzo era e terzo è rimasto, ora è secondo nel campionato piloti. Risultato positivo, intendiamoci, ma forse si aspettava (o sperava) di avere tra le mani una Ferrari diversa. Su Charles, sorridi, la prossima è a Monaco. CONFUSO.
Formula 1, il pagellone di Imola: Verstappen come Senna, Ferrari a due facce

Mercedes in caduta libera

  • Mercedes: 5. Se davanti corrono, a Brackley sembrano regredire. Quarta forza indiscussa del campionato, con Aston Martin lontana anni luce. Ma la scelta di richiamare Russell (6) solo per il giro veloce, invertendo l’ordine di arrivo dei due piloti, la dice lunga sul deserto in cui corrono le frecce (spuntate) d’argento. Senza motore, senza lampi, verrebbe da dire quasi senza ambizione. In caduta libera. Così, Hamilton (7) guarda la Ferrari e inizia il conto alla rovescia. A PICCO.
  • Perez: 4. In effetti sembrava un inizio di stagione fin troppo positivo per il messicano. I saliscendi di Imola ne hanno evidenziato i soliti vecchi difetti, intravisti già a Miami. Impazienza e scarsa tenuta mentale. Con una macchina che non dominava, lui ha fallito l’ingresso in Q3, mentre Verstappen ha preso pole e vittoria. E proprio perché la Red Bull non sembra l’astronave dell’anno scorso, lui avrebbe dovuto metterci del suo. Checo non è Max, lo sappiamo ma è bene che si rimetta subito in carreggiata, perché con i progressi di McLaren e Ferrari, il podio rischia di divenire sempre più un’utopia. ESCLUSO.
  • Alonso: 3. Ah ma quindi anche lui ha i suoi black-out? Un errore da matita rossa agli sgoccioli delle FP3 lo estromette dalle qualifiche e lo costringe a partire dai box. E a quel punto la gara è bella che segnata. Nando si perde, senza mai riuscire a incidere, sperando in una Safety car mai arrivata. Un week-end storto può succedere, almeno sappiamo che anche lui sbaglia. UMANO.
  • Bottas: 2. Termina davanti a un Alonso in perenne difficoltà e alle spalle di Sargeant (4). Basta questo per riassumere il suo week-end. A bordo di una Stake Sauber (4) ai limiti dell’inguidabile, perlomeno Zhou (5) non disdegna la lotta, mentre Valtteri sembra sempre più autunnale, privo di combattività quando si tratta di mantenere la posizione. EDUCATO.
  • Ferrari: RIMANDATA. L’hype creatosi intorno alla scuderia del Cavallino, proprio a ridosso del week-end imolese, vuoi per l’aria di casa, vuoi per gli aggiornamenti, ha reso questo fine settimana un autentico punto interrogativo. Bene nelle libere anche nel passo gara, in difficoltà in qualifica, a due facce in gara. Senza quel lungo di Leclerc, cosa sarebbe successo? Probabilmente non sarebbe cambiato l’epilogo, visto lo strapotere di Norris nell’ultima parte di gara. In conclusione, la macchina sembra veloce, ma la sensazione è che la Rossa, pur avendo migliorato le proprie prestazioni, sia stata declassata da seconda a terza forza. Non il massimo dunque, ma aspettiamo a giudicare. ENIGMATICA.
continua a leggere
Lettura: Formula 1, il pagellone di Imola: Verstappen come Senna, Ferrari a due facce

Le Squadre di Serie A