Golden Foot 2022, da Lippi a Deschamps: tutti gli allenatori entrati nella storia del Premio

In occasione della ventesima edizione del Golden Foot andiamo a scoprire gli allenatori che nella storia hanno vinto questo prestigioso Premio: da Lippi a Deschamps

Lorenzo Gulino
11 Minuti di lettura
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Il calcio è lo sport che più di tutti ci accomuna facendoci provare emozioni che neanche avremmo mai immaginato di poter sentire. Nonostante alcune volte ci siano episodi non in linea con lo spirito del gioco, la sua bellezza fa passare in secondo piano tutto quanto. Allo scopo di celebrare questo sport c’è il Golden Foot 2022: uno dei più importanti eventi all’interno del quale sono presenti molte personalità illustre di questo mondo. Il 21 dicembre Montecarlo si riempirà di grandi nomi al fine di assegnare il Premio tra i candidati presenti (50 per gli uomini e 30 per le donne). Il pubblico stesso decreterà il vincitore tramite una votazione fatta sul web. Inoltre, come da regolamento, tutti i candidati devono aver compiuto almeno 28 anni d’età ed essere ancora in attività.

Grande novità di quest’anno è l’inserimento del Premio per la categoria femminile che per la prima volta nella storia del Golden Foot avrà il suo palcoscenico. Non mancheranno inoltre personaggi che hanno scritto la storia di questo sport e di questo Premio come ad esempio Ronaldo il Fenomeno. Un posto speciale tra le leggende del calcio è riservato anche a coloro che si sono seduti in panchina. Tra gli allenatori che sono entrati nella storia del Golden Foot nelle scorse edizioni abbiamo nomi illustri come Claudio Ranieri, Marcello Lippi, Roberto Mancini e Didier Deschamps.

Golden Foot 2022, Claudio Ranieri una carriera da leggenda

Claudio Ranieri
Claudio Ranieri

Claudio Ranieri è forse uno degli allenatori più amati nel calcio a partire dall’Inghilterra fino ad arrivare in Italia. Nell’edizione 2016 del Premio Golden Foot, per la sua bravura di tecnico, viene nominato tra le leggende di questo magnifico sport. Inizia a mettersi il luce a Cagliari, dove arriva nel 1998 e vi rimane fino al 1991 portando la squadra sarda dalla Serie C alla Serie A. Le sue imprese lo portano a Napoli dove rimane una sola stagione ottenendo la qualificazione in Champions League. Il tecnico italiano approda poi alla Fiorentina appena retrocessa e, dopo averla fatta tornare in Serie A, si piazza al quarto posto, trionfando anche in Coppa Italia. Dopo varie esperienze in Spagna tra Valencia e Atletico Madrid, Sir Claudio nel 2000 arriva nel campionato inglese ad allenare il Chelsea. Nonostante i buoni risultati però viene sollevato dall’incarico da Abramovic che lo sostituisce con Jose Mourinho.

Dopo un breve ritorno al Valencia, Ranieri torna in Italia ad allenare il Parma con il quale riesce a centrare l’obiettivo salvezza. Uno dei volti tra le leggende del Golden Foot decide poi di firmare per la Juventus con la quale centra un secondo posto e nella stagione 2008-2009 viene sostituito a favore di Ciro Ferrara. Il 2 settembre 2009 arriva l’ufficialità: Claudio Ranieri è il nuovo allenatore della Roma. Un grande onore per chi, come Sir Claudio, è romano e romanista. Il tecnico giallorosso nel 2010 chiude il campionato secondo in classifica dietro all’Inter campione d’Italia. Dopo le brevi parentesi di Inter, Monaco e la Nazionale greca, Claudio firma per il Leicester City ed è qui che ha inizio la storia.

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L’approdo in Inghilterra sulla panchina del Leicester City fa molto clamore tra la stampa inglese che non reputa Ranieri all’altezza di portare la squadra inglese verso la salvezza. Con grande sorpresa invece, a metà stagione, le Foxes si trovano prime in classifica e mantengono la posizione fino alla fine del campionato diventando campioni d’Inghilterra per la prima volta nella loro storia. Da quel momento Sir Claudio prende il soprannome di King Claudio per la sua grande impresa. Grande merito di una delle leggende del Golden Foot è stato quello di lanciare giocatori come Kanté e Mahrez. Dopo la grade impresa Ranieri vince il Premio Bearzot. Raggiunto il punto più alto forse della sua carriera il tecnico romano allena altre squadre: Nantes, Fulham, Roma, Sampdoria ed infine il Watford.

Golden Foot 2022, Marcello Lippi e l’impresa del 2006

Marcello Lippi
Marcello Lippi, ex tecnico della Juventus

Marcello Lippi rappresenta uno dei pilastri del calcio e proprio per questo motivo nel 2018 è stato inserito tra le leggende del Premio Golden Foot. Il tecnico italiano fa la gavetta per molti anni tra Serie B e Serie C per poi passare nel 1992-1993 alla sua prima vera panchina con l’Atalanta. Dopo aver chiuso i rapporti con i nerazzurri passa al Napoli dove ha il grande merito di inserire tra i titolari il futuro capitano della Nazionale del 2006: Fabio Cannavaro. “Era giovane, ma non ci voleva molto per capire che sarebbe diventato un campione” queste le parole di Lippi su Fabio. Nel 1994 Marcello viene chiamato a raccogliere la pesante eredità di Trapattoni sulla panchina della Juventus. Nonostante la grande pressione, il tecnico italiano risponde vincendo il titolo di campione d’Italia, portando i bianconeri al 23° scudetto della loro storia. Dopo una breve parentesi all’Inter, Lippi, nel 2001, torna alla Juventus che sul mercato vede la cessione di Zidane e l’integrazione di Buffon, Nedved e Thuram.

Nel 2004 Lippi decide di firmare come tecnico della Nazionale italiana. A renderlo una delle leggende del Golden Foot è stata la vittoria del Mondiale del 2006. L’Italia non parte tra le favorite, ma partita dopo partita dimostra tutto il suo valore battendo in semifinale la Germania per 2 a 0 e la Francia in finale ai calci di rigore per 5 a 3. Dopo un periodo di fermo, nel 2010 torna ad allenare firmando per lo Guangzhou Evergrande e nel 2016 diventa tecnico della Nazionale cinese, decidendo poi di ritirarsi nel 2020 mettendo fine alla sua carriera da allenatore.

Golden Foot 2022, Roberto Mancini e la vittoria dell’Europeo

Roberto Mancini, ct dell'Italia @Image Sport
Roberto Mancini, ct dell’Italia @Image Sport

Un altro nome illustre che nella storia di questo fantastico Premio è stato nominato tra le leggende è Roberto Mancini. Il tecnico italiano, infatti, grazie alle sue imprese è riuscito a fare la storia del Golden Foot nell’edizione 2017. Il primo incarico da allenatore del Mancio risale al 2001 sulla panchina della Fiorentina. Alla prima esperienza con i Viola riesce a vincere il suo primo trofeo: la Coppa Italia. Nel 2002 arriva nella Capitale, sponda Lazio, dove l’anno seguente porta a casa una Coppa Italia. Dopo due anni trascorsi con i biancocelesti, Mancini approda al Milan sulla panchina nerazzurra. All’Inter il tecnico italiano riesce a dare il meglio di sé vincendo ben 7 trofei totali di cui tre scudetti (considerando anche il suo deludente ritorno nel 2014).

Parentesi importante nella carriera di Mancini è quella sulla panchina del Manchester City. Dopo un mercato molto travagliato, che vede l’arrivo di Mario Balotelli alla corte di Manchester, il tecnico conquista l’FA Cup e l’anno seguente trionfa in Premier League. Dopo le deludenti esperienze da allenatore del Galatasaray e Zenit, il Mancio decide di sposare la causa della Nazionale italiana.

Gianluca Vialli e Roberto Mancini, capo delegazione e Ct dell'Italia
Gianluca Vialli e Roberto Mancini, capo delegazione e Ct dell’Italia

Il 14 maggio 2018, infatti, Roberto Mancini diventa commissario tecnico della Nazionale italiana. Da qui inizia un percorso di ricostruzione degli azzurri reduci dalla mancata qualificazione ai Mondiali del 2018 sotto la guida di Ventura. Dopo aver dominato i gironi l’Italia trova di fronte a sé l’Austria, nel match valido per gli ottavi di finale dell’Europeo. Gli azzurri, nonostante qualche difficoltà, riescono a passare il turno vincendo per 2 a 1 ai tempi supplementari. Le successive avversarie per uno delle leggende del Golden Foot sono il Belgio e la Spagna (quarti di finale e semifinale), che però non riescono a contrastare la squadra di Mancini. L’11 luglio l’Italia disputa la finale contro l’Inghilterra vincendo ai calci di rigore e tornando a trionfare dopo tanti anni.

Golden Foot 2022, Deschamps e la sua Francia

Didier Deschamps, allenatore della Francia (@Image Sport)
Didier Deschamps, allenatore della Francia (@Image Sport)

Altro nome illustre che è stato presente nella storia di questo Premio è quello di Deschamps. Il tecnico francese, infatti, è stato inserito tra le leggende del Golden Foot nell’edizione del 2018. Didier inizia la sua carriera da allenatore nel 2001, sulla panchina del Monaco dove rimane fino al 2005. Grande annata è stata quella della stagione 2003-2004 dove, la squadra francese arriva in finale di Champions League, persa contro il Porto di Mourinho. Deschamps nel 2006 torna alla sua Juventus, ma nella veste di allenatore. Trova una squadra completamente diversa a causa dello scandalo Calciopoli e che milita in Serie B. Nonostante la promozione, alla fine della stagione il tecnico francese risolve il suo contratto per poi andare all’Olympique Marsiglia. Con la squadra francese vince la Coppa di Lega e nel 2010, grazie alla vittoria sul Rennes per 3 a 1, vince il campionato. Nel 2012 il tecnico originario di Bayonne diventa commissario tecnico della Nazionale francese. Didier in occasione del Mondiale del 2018 entra nella cerchia dei campioni del mondo portando la Francia alla vittoria finale.

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