Torino, Cairo e Juric già ai ferri corti: Praet e Kabak per riconquistare fiducia e credibilità

Redazione
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Non s’ha da fare

Questo matrimonio non s’ha da fare, nè domani nè mai!” scriveva Alessandro Manzoni nell’incipit dei Promessi Sposi e calcisticamente parlando le sue parole sembrano circostanziare alla perfezione il rapporto tra Urbano Cairo ed Ivan Juric. Già perché quelle tra il patron granata e il tecnico croato sembrerebbero delle nozze destinate a morire sul nascere, dopo appena tre mesi trascorsi dal consueto scambio degli anelli. “Non chiedo la luna, ma oggi non siamo né carne né pesce” ha dichiarato visibilmente amareggiato il tecnico di Spalato ai margini dell’incontro con la Fiorentina, match che ha messo in luce le evidenti lacune tecnico-tattiche dei piemontesi.

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“Il mio è stato un grido di disperazione” ha puntualizzato inseguito. Un grido che pare una freccia scoccata in direzione Cairo, il quale tanto aveva desiderato lo stesso Juric sulla panchina del suo Torino per riscattare il parziale di due stagioni drammatiche, considerate non all’altezza del blasone e della storia del club. Un grido incarnato prima e scagliato poi dall’ex Verona, ma che racchiudere il rammarico dell’ambiente granata in toto e dal quale ci si aspetta seguano risposte adeguate negli ultimi due giorni di calciomercato.

Ozan Kabak, giovane difensore turco dello Schalke 04
Ozan Kabak, giovane difensore turco dello Schalke 04

Missione (im)possibile

Mentre le nubi sopra il Filadelfia si fanno sempre più cupe alla coppia Cairo-Vagnati rimangono meno di 48 ore per riorganizzare una rosa che nella sessione estiva di calciomercato ha perso giocatori chiave nell’economia del calcio granata quali  Sirigu, Nkoulou e Lyanco. Una “Mission Impossible” che finora in entrata ha visto varcare i cancelli dell’Olimpico solamente a Pjaca e Pobega (entrambi in prestito) e alla giovane scommessa (quanto incognita) WarmingUn difensore centrale ed un trequartista di qualità avrebbe richiesto Juric per il suo inconfondibile 3-4-2-1. Proprio a partire dalla trequarti dovrebbe arrivare il primo regalo confezionato Cairo e che corrisponde al nome di Dennis Praet.

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Profilo intrigante ed avvincente il classe ‘94 ha già calcato i campi della Serie A nella sua esperienza alla Sampdoria prima del trasferimento al Leicester. Come riportato da Sky Sport il belga effettuerà le visite mediche nel pomeriggio di lunedì prima di unirsi ai suoi nuovi compagni. Per quanto concerne le retrovie invece l’obiettivo numero uno rimane Ozan Kabak, rientrato allo Schalke dopo sei mesi in prestito al Liverpool. Vagnati è in queste ore al lavoro per un prestito oneroso (con opzione per il diritto di riscatto) con il club tedesco. Il tempo stringe ed ogni ora potrebbe essere decisiva, per l’allenatore, per i tifosi e per l’ambiente.  Una corsa contro le lancette, una vera e propria “missione (im)possibile”.

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