Formula 1, Nico Rosberg: da seconda guida a stella della Mercedes

Nico Rosberg è entrato nell'Olimpo della Formula 1 vincendo il titolo con Mercedes nel 2016: la storia della stella tedesca

Redazione
11 Minuti di lettura

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Ogni campione del mondo ha la sua storia, e ognuno di questi ha a sua volta cambiato la storia della Formula 1. È il caso di Nico Rosberg, che riuscì a mettere le mani sul titolo iridato nel 2016. Un talento puro, il cui nome circolava già da tempo nei garage più importanti in quanto figlio del campione del mondo del 1982 Keke Rosberg. Un predestinato dunque, ma sappiamo bene come tra il dire e il fare ci sia una distanza considerevole, specialmente quando si tratta di Formula 1.

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Solo arrivare nella categoria regina dell’automobilismo è un privilegio per pochissimi: ad oggi solamente 20 piloti hanno la possibilità di guidare queste vetture, motivo per cui bisogna subito far bene nelle classi propedeutiche affinché, come si suol dire, ci si faccia un nome. Nico Rosberg partiva avvantaggiato, certo: essere figlio di un campione del mondo di Formula 1 ti mette su una strada in discesa, ma nell’automobilismo non basta essere un discendente diretto di una celebrità: senza i risultati conquistati in pista non si può andare avanti.

Nico Rosberg, la nascita di una stella: la gavetta del tedesco

Nico Rosberg e Lewis Hamilton ai tempi dei kart
Nico Rosberg e Lewis Hamilton ai tempi dei kart

Nico Erik Rosberg nasce in Germania, a Wiesbaden, il 27 giugno del 1985. Suo padre, appunto, è il notissimo pilota automobilistico Keke Rosberg, campione del mondo di Formula 1 nel 1982. Il suo debutto nel mondo delle corse è piuttosto tardivo rispetto a gran parte dei giovani che entrano nel mondo dei kart già a 5 o 6 anni. Nico scende in pista solamente all’età di undici anni, senza porsi però alcun limite. Ed è proprio in queste categorie che il tedesco incontrerà quello che diventerà il suo rivale in Formula 1, Lewis Hamilton. Ma procediamo per gradi.

Dopo diversi anni nei kart, nei quali è riuscito ad ottenere anche un buon numero di successi, nel 2002 Nico Rosberg passa sulle monoposto. Il primo campionato è la Formula BMW, noto campionato tedesco che il giovane pilota riesce a vincere aggiudicandosi nove delle venti gare in calendario. Il marchio BMW allora forniva motori alla Williams, storico team di Formula 1. Così, la casa bavarese convince la scuderia britannica nell’offrire a Rosberg un’opportunità per un test, divenendo il più giovane pilota a guidare una vettura di Formula 1.

Dopo due anni passati nel campionato di Formula 3, Rosberg accende in GP2, ultima classe prima di arrivare alla categoria regina. Con la vettura del team ART Grand Prix, nel 2005 conquista il suo primo titolo iridato in seguito ad una accesa rivalità con Heikki Kovalainen, finlandese. Grazie a questo successo convincerà in modo definitivo la Williams, che gli riserverà una vettura per la stagione successiva in Formula 1.

L’esordio in Formula 1: Rosberg arriva in Williams

Nico Rosberg, Williams 2006
Nico Rosberg, Williams 2006

Nonostante i saluti di BMW a Williams, il team britannico decide di ingaggiare Nico Rosberg in virtù della vittoria del titolo di GP2 conquistato l’hanno precedente. L’esordio in Formula 1 è decisamente positivo: il tedesco riesce a chiudere il GP del Bahrain in settima posizione dopo essere scivolato in fondo al gruppo dopo i primi giri. In quell’occasione fece anche segnare il giro più veloce in gara, divenendo così il pilota più giovane nella storia della F1 a raggiungere questo traguardo.

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Il resto della stagione però non va bene come ci si poteva attendere: i problemi tecnici di cui soffre la monoposto limitano anche i risultati di Nico Rosberg, che alla fine della stagione terminerà in diciassettesima posizione nella classifica piloti, racimolando un numero elevatissimo di ritiri. Il suo miglior risultato nel campionato del 2006 resterà dunque quel 7 posto, ripetuto in occasione del GP d’Europa al Nürburgring.

Nel 2007 Rosberg riuscirà anche a sfiorare il podio nell’ultimo appuntamento stagionale in Brasile, chiudendo quarto; in classifica piloti riuscirà invece a fare un bel salto in avanti, arrivando nono. Nel 2008 riuscirà invece a conquistare i suoi primi podi: terzo nel Gran Premio inaugurale in Australia e secondo nel cittadino di Singapore. Il tedesco però non riuscirà a conquistare un gran numero di punti nel corso del campionando, arrivando solamente tredicesimo in classifica. Il 2009 è l’anno migliore in Williams a livello di costanza: Rosberg riuscirà ad arrivare frequentemente a punti, chiudendo la stagione al settimo posto.

Mercedes chiama, Rosberg risponde

Nico Rosberg e Michael Schumacher, Mercedes 2010
Nico Rosberg e Michael Schumacher, Mercedes 2010

Dopo quattro stagioni passate in Williams, Nico Rosberg accetterà l’offerta arrivata da Mercedes, storica scuderia che aveva acquistato la Brawn GP, team campione del mondo in carica. I primi anni non sono semplici, ma il progetto delle Frecce d’argento è molto ambizioso in vista del cambio del regolamento tecnico previsto per il 2014, anno in cui si passerà ai motori turbo. Al suo fianco, fino al 2012, ci sarà Michael Schumacher, pilota che aveva conquistato ben 7 titoli con la Ferrari. Il 2010 è un anno abbastanza positivo viste le novità, mondiale che Rosberg chiuderà in settima posizione in classifica.

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Il 2011 e il 2012 sono invece stagioni più difficili per il tedesco, che dovrà fare i conti anche con una serie di incidenti e ritiri pesanti. La prima di queste due stagioni terminerà, per l’ennesima volta, con un settimo posto in classifica. Quella successiva invece, ancor più travagliata del mondiale 2011, in nona posizione, anche se riuscirà a vincere in Bahrain la sua prima gara in Formula 1.

Hamilton in Mercedes, cambio di piani

Nico Rosberg e Lewis Hamilton, Mercedes 2013
Nico Rosberg e Lewis Hamilton, Mercedes 2013

Per il 2013, la Mercedes effettua una scelta davvero pesante: Rosberg sarebbe dovuto essere l’uomo di punta nel progetto del costruttore tedesco, affiancato proprio da un pilota di maggiore esperienza quale Schumacher. Visti però i risultati certamente non eccezionali ottenuti fino a quel momento, i manager decidono di cambiare i piani in corso d’opera. Lewis Hamilton, già campione del mondo nel 2008 con McLaren e pilota sempre in lotta per le posizioni più importanti, viene messo sotto contratto dalla casa di Stoccarda.

Già alla prima stagione si ha un risultato piuttosto esemplificativo di quanto potrà accadere: Hamilton arriverà quarto nel mondiale, Rosberg solamente sesto nonostante le due vittorie ottenute prima a Monaco e poi nel Regno Unito. Questo sarà solo un assaggio di quanto vedremo a partire dal 2014 con il cambio dei regolamenti tecnici.

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Rivoluzione turbo: Mercedes imbattibile

Hamilton e Nico Rosberg, Mercedes 2014
Hamilton e Nico Rosberg, Mercedes 2014

Agli albori dell’era turbo hybrid, la Mercedes mette in mostra una netta superiorità sulle altre monoposto, indice che il lavoro preparativo svolto negli anni precedenti è stato perfetto. Era particolarmente importante avere una solida base per aprire un ciclo vincente, cosa che alle Frecce d’argento riuscirà benissimo. Già al primo anno Hamilton riesce a vincere il mondiale senza troppi problemi, vincendo ben 11 di 19 appuntamenti. Rosberg arriverà secondo in classifica, lontano 67 lunghezze dal britannico.

La storia si ripeterà anche l’anno successivo, nel 2015. La straordinaria superiorità tecnica della monoposto tedesca permette ai due piloti della Mercedes di conquistare con assoluta facilità le prime due posizioni del mondiale: ancora una volta, sarà Lewis Hamilton a primeggiare su Rosberg, relegato ormai al ruolo di seconda guida.

2016, mondiale e ritiro

Se ormai sembrava tutto scontato vista la netta superiorità di Mercedes nei confronti degli altri team e di Hamilton verso il suo compagno di squadra, il 2016 ci regala uno scenario ben diverso. Già nelle prime battute del mondiale vediamo Nico Rosberg decisamente più veloce del pilota divenuto nel frattempo tre volte campione del mondo. Lo scontro che apre definitivamente ad una lotta interna al garage delle Frecce d’argento è quello che avviene durante il Gran Premio di Spagna: i due, nel corso del primo giro, arrivano ad un duro contatto in curva 4 e sono entrambi costretti al ritiro.

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Incidente Rosberg-Hamilton, Barcellona 2016
Incidente Rosberg-Hamilton, Barcellona 2016

Da quel momento è guerra aperta anche sul piano psicologico: le dichiarazioni vengono spesso utilizzate dai due come strumento per indebolire mentalmente il rivale. Nella fase conclusiva del mondiale, Hamilton riesce a chiudere parte del divario che lo separava dal tedesco, arrivando quindi a giocarsi il titolo nell’ultimo appuntamento, ad Abu Dhabi. Al britannico non basta una vittoria, è necessario che Rosberg arrivi almeno quarto. Resta impresso nella mente di tutti gli appassionati il momento in cui Hamilton prova a rallentare il suo rivale per tentare che qualcuno, da dietro, riesca ad attaccarlo.

Nico Rosberg, Mercedes 2016
Nico Rosberg, Mercedes 2016

Il britannico vincerà la gara, ma il titolo verrà quindi assegnato a Nico Rosberg grazie al suo secondo posto. Il tedesco ha avuto quindi la possibilità di scrivere il suo nome tra i più grandi della storia dell’automobilismo, esattamente come fece suo padre, Keke, diversi anni prima. Non tarda ad arrivare l’annuncio ufficiale dove comunica il suo ritiro dal mondo delle corse da campione del mondo di Formula 1 in carica, una scelta che fece discutere molto, ma che probabilmente fu allo stesso tempo quella più saggia, in modo da restare nella memoria di tutti come un vincente.

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