Formula 1, il pagellone di Monaco: Leclerc Re del Principato, Magnussen sciagurato

Un maestoso Charles Leclerc si aggiudica il gran premio di Monaco per la prima volta in carriera: il Predestinato trionfa nel Principato, davanti al proprio pubblico, precedendo Piastri e Sainz. Il pagellone del GP

A cura di Lorenzo Ferrai Formula 1 News
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Il Predestinato è diventato uomo. Lo ha fatto nel giardino di casa, fra quelle stradine percorse un’infinità di volte, conosciute a memoria, ma mai amorevoli nei suoi confronti. Charles Leclerc ha sfatato una maledizione, che lo vedeva sempre tra i favoriti a Monaco ma dove non era ancora riuscito ad imporsi come avrebbe voluto. Due pole position, e solamente due piazzamenti a punti su cinque edizioni disputate, senza nessun podio. Era oggettivamente troppo.

Così, Leclerc non si è dato per vinto, ha compiuto l’ennesima magia al sabato, conquistando una pole position dominante su Piastri e Sainz, prima di volteggiare leggiadramente fra le stradine del Principato, per 78 giri interminabili, centrando la sua sesta vittoria in Formula 1. La prima a casa sua. Il monegasco vince davanti al proprio pubblico davanti a Piastri e Sainz, mentre Norris termina a ridosso del podio.

Una gara partita due volte, a seguito della bandiera rossa provocata dal botto tremendo che ha coinvolto Perez e le due Haas, con i piloti tutti e tre illesi. E Verstappen? A bordo di una RB20 in grande difficoltà, Super Max ha dovuto accontentarsi di un sesto posto, alle spalle di Russell. L’olandese non sembra più dominatore ogni week-end e vede Leclerc avvicinarsi sempre di più, così come la Red Bull osserva la risalita della Ferrari in classifica costruttori.

Max Verstappen
Max Verstappen @Twitter

È tornata la certezza Albon

  • LECLERC: 10 e LODE. Eccolo, l’idolo di casa, il vero Re del Principato. Dopo sei anni di sfortune, occasioni mancate per svariate motivazioni, Charles ce l’ha fatta. Una liberazione, dopo 78 giri interminabili, con l’ombra di Piastri diradatasi solamente negli ultimi chilometri. Il Predestinato ha condotto un week-end stratosferico, in uno stato di forma mostruoso. Deciso, veloce e lucidissimo. Una vittoria di nervi, dal peso specifico enorme, sportivo ed emotivo. Per certi versi, simile a quella conquistata da Senna in Brasile nel ’91, con tanto di pianto liberatorio. L’incantesimo è spezzato. Il mondiale è riaperto. PRINCIPE CHARLES.
  • PIASTRI e SAINZ: 9. Questo Leclerc era imprendibile per chiunque, vero ma loro hanno disputato un gran premio accorto, senza strafare, al solo scopo di sfruttare le occasioni. È andata “male” perché a Monaco è quasi impossibile superare, ma hanno raccolto il massimo. Oscar ha tenuto il passo di Charles finché ha potuto nonostante il fondo danneggiato nella prima partenza. Carlos si è invece baciato le mani per quella bandiera rossa, recuperando la macchina e la posizione, tenendo a bada Norris (7) con grande acume tattico. DECISI.
  • ALBON: 8. I primi punti per la Williams. Sembra una notiziona e, se ci pensiamo, in effetti lo è, visto l’inizio di stagione. L’anglo-thailandese si è riscoperto la solita certezza, che avevamo un po’ smarrito in questo avvio di campionato, conquistando un’ottima Q3 e concludendo nono all’arrivo. Due punti d’oro, che costituiscono un’autentica bombola d’ossigeno, per il team e anche per Alex. SOLIDO.
  • RUSSELL: 7. Gioca d’astuzia, consapevole delle difficoltà che offre la pista di Monaco per ciò che riguarda i sorpassi. Cerca l’azzardo montando gomme medie alla ripartenza, con la prospettiva di dover compiere 78 giri su quella mescola. Beh, ha fatto jackpot. Il massimo a cui poteva ambire era oggettivamente la quinta posizione, mai mollata, nemmeno quando Max si è avvicinato minaccioso con le gomme più nuove. Giorgione non ha sbagliato nulla. Veramente bravo. FREDDO.
  • VERSTAPPEN: 6. Ed ecco il grande sconfitto di giornata. O forse no, visto che il risultato della qualifica lasciava ben poco spazio a qualsiasi scenario positivo. Monaco è una sentenza: non si sorpassa. Nemmeno il fenomeno Max può vincere la conformazione del tracciato. Si piazza lì dietro Russell, speranzoso, tenta la carta della sosta per dare l’assalto finale, senza riuscirci. Porta casa punti buoni per il campionato. Ora è diventato vulnerabile, deve imparare ad accontentarsi. Dal 2023 sembra passato un secolo. AFFATICATO.
Formula 1, il pagellone di Monaco: Leclerc Re del Principato, Magnussen sciagurato

Alonso smarrito

  • SARGEANT: 5. Riesce nella miracolosa impresa di subire un sorpasso a Monaco, per di più da un pilota non propriamente famoso per la sua aggressività, ovvero Bottas (6). Una sorta di umiliazione, cancellata dalla soddisfazione finale di seguire da vicino il treno di Piastri, Sainz e Norris. Chissà che strani pensieri gli saranno passati per la mente in quel momento. PRIVILEGIATO.
  • ALONSO: 4. Secondo week-end da incubo, dopo il flop di Imola. Stavolta senza incidenti. Fernando non è proprio riuscito a trovare il feeling con la sua Aston Martin, riducendosi persino a fare da tappo per favorire la fuga e il pit stop di Stroll (6). Si sono invertiti i ruoli, e il risultato non cambia. Anzi, l’Aston Martin (4) crolla sempre di più. E senza i punti dell’asturiano, diventa dura. NANDO NON BALLA PIÙ.
  • PEREZ: 3. Ha tutti gli alibi di questo mondo per il terribile incidente al primo giro. Esce incolume ed è ciò che conta. Ma certe situazioni se le va proprio a cercare. Per il secondo anno di fila, mentre il compagno di squadra lotta per la pole, lui va fuori in Q1. Un oltraggio per questa Red Bull (6). Poi è normale che la partenza dal fondo lo penalizzi. A Monaco soprattutto. Ma ora non avrà più errori a disposizione. La Ferrari (9) e la McLaren (8) si avvicinano. Max non può difendersi da solo. MASOCHISTA.
  • OCON: 2. Siamo tutti d’accordo che sorpassare a Monaco è un’impresa disperata. Ma lui ha seriamente rischiato di fare la frittata col compagno di squadra. Manovra bella e temeraria, per carità, però non è stata la mossa più intelligente, visto alla fine chi ci ha rimesso è stato lui. Certo, la fortuna lo ha aiutato perché se Gasly (7) si fosse ritirato, sarebbe stato un disastro, vista la Q3 raggiunta il sabato. AVVENTATO.
  • MAGNUSSEN: 1. L’entrata killer al primo giro è una sciocchezza in toto. Oltre ad aver rovinato la gara di Perez, dimostra di pagare la poca lucidità la domenica. Duro e aggressivo come sempre, ma a Monaco non si può, non nella salita verso Massenet, che impone una sola linea possibile. È fortunato che la race direction l’abbia valutato incidente di gara. Altrimenti avrebbe saltato Montreal. SCIAGURATO.
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