Coin of Champions, la notte azzurra di Amauri

Nicola Liberti
8 Minuti di lettura

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Coin of Champions, il progetto rivelazione di Cesare Florio che punta alla rivoluzione. Così è, COC si è proiettato nel mondo delle criptovalute in piena estate 2021 con l’obiettivo di porre una piccola, ma al contempo enorme, modifica nel settore cripto. Un progetto che fa della beneficienza il proprio punto cardine per cercare di contrastare le speculazioni del mercato in cui opera. Questo fenomeno, quello speculativo, si sta diffondendo in maniera sempre più rapida e preoccupante nell’ambito dei token che, senza progetti innovativi come COC, rischierebbe la totale invasione da ciò. Ad accorgersi che qualcosa stesse rapidamente mutando sono stati i Globe Soccer Awards. Evento di fama mondiale andato in scena a Dubai nel dicembre dell’anno appena trascorso. I Globe Soccer infatti, hanno voluto fare di COC uno degli sponsor di maggior spicco del proprio evento, collocandolo tra i Platinum Sponsor.

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Si diceva di come Coin of Champions strizzasse l’occhio alla beneficenza facendo, nel mentre, da ampio slancio per centri di socialità meno abbienti. L’innovativo token firmato Florio infatti, riserverà il 20% dei proventi ad ambiti esterni al mercato delle criptovalute. Di questa percentuale, la prima metà sarà destinata ad ONLUS nazionali ed internazionali. La restante parte sarà invece destinata, come detto, verso ambienti sociali meno fortunati. Mediante l’acquisizione e la riqualificazione di impianti e centri sportivi, infatti, COC mira ad avvicinare sempre più giovani ad ambienti legati allo sport. Non solo investimenti in un mercato di per sé rivoluzionario, bensì anche un’idea destinata a ribaltare completamente le zone connesse a questo mondo.

Amauri
Amauri, qui ai tempi del Palermo

Coin of Champions, l’entrata di Amauri

Coin of Champions e non solo cripto verrebbe da dire. La parte innovativa, se non dovesse bastare quella esplicata poche righe al di sopra, risulta essere proprio quella degli Ambassadors. Figure legate all’ambiente calcistico attuale e non solo. Da leggende del calcio della fine dello scorso millennio a campioni che hanno animato gli stadi, europei e non solo, nell’ultimo ventennio. Tra gli Ambassadors rientrano, oltre al “calciatore focus” Amauri, figure del calibro Alessandro Nesta, Christian ‘Bobo’ Vieri, Filippo Inzaghi Ronaldinho, per citarne alcuni. Il ruolo di queste figure iconiche del mondo del pallone è quello di condividere, attraverso i propri profili social, il rivoluzionario progetto di Cesare Florio. L’esperienza riguardo il tema delle blockchain sicuramente non è molta, in ambito sportivo e non solo, ecco che la brillante idea di inserire Ambassadors dal profilo di fama mondiale aiuterà sempre più chi è esterno a questo mondo ad avvicinarsi.

 

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Si parlava di Ambassadors e si parlava di Amauri. L’attaccante, che nel corso della carriera ha vestito la maglia della Juventus, club al quale ha legato il proprio nome per oltre 4, oltre ad un grande Parma e l’Euro-Fiorentina, si è legato, così come altre iconiche figure del calcio e dello sport, al progetto Coin of Champions, a cui è possibile iscriversi cliccando qui. La sua adesione a COC, come verificabile dai profili social dell’ex bianconero, risale alla data del 16 luglio 2021. L’italobrasiliano, nel post sotto riportato, invita tutti a collaborare al progetto COC. Da questa data è occorso un solo altro post in tema Coin of Champions. Il 3 dicembre dell’anno appena trascorso, infatti, l’ex Palermo celebrava, tramite un post sul proprio profilo Instagram, la nascita del progetto ‘Il Salotto’. Quest’ultimo punta ad avvicinare, formare e rendere sempre più coesa la community di COC. L’appuntamento, a cadenza giornaliera, nei giorni extra-festivi vedrà un confronto volto ad accogliere nuove proposte oltre al chiarimento di eventuali dubbi degli holders, italiani e non solo.

 

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Coin of Champions, Amauri: il tour attraverso la Serie A

La carriera di Amauri inizia a cavallo con il nuovo millennio. Dal primo contratto professionistico nel Santa Catarina, squadra di seconda divisione brasiliana, sino al trasferimento in Europa. I primi a notarlo furono i dirigenti del Bellinzona che, nonostante le sole 5 presenze nel club prima che il Parma glielo strappasse, hanno il merito di aver portato il calciatore nel calcio Europe. Proprio il trasferimento al Parma lo proietta nel calcio con una grande vetrina sull’Europa che davvero conta. Tuttavia, il ragazzo stenta a trovare minuti e, per un paio d’anni inizia il proprio tour all’interno del calcio italiano. Da Napoli e Piacenza, sino ad Empoli e Messina per terminare al Chievo Verona. Proprio con i clivensi inizia a trovare la continuità che tanto gli era mancata nelle precedenti stagioni. Le 3 stagioni in veneto e le 2 in forza al Palermo gli valgono l’imposizione in Serie A. La nuova grande vetrina, quella grande per davvero, diviene quella della Juventus, club che sino al 2011 lo porterà nell’olimpo del calcio azzurro. Nei tre anni successivi si susseguono ritorni tra il club bianconero e quello dei ducali prima dell’approdo nell’Euro-Fiorentina. Gli ultimi anni di carriera vedono Amauri tornare per la terza, ed ultima, volta al Parma prima dell’ultima esperienza in Serie A nel Torino. Le ultime presenze del giocatore nato in Brasile sono sulle orme di un altro brasiliano, forse il più forte di tutti i tempi, il re: O’ Rei Pelé. L’esperienza ai New York Cosmos è infatti quella che va a chiudere la carriera del bomber.

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Amauri in Italia-Costa D'Avorio
Amauri in Italia-Costa D’Avorio

Coin of Champions, Amauri: dal Brasile di Dunga all’Italia di Prandelli

La vicenda che lega il calciatore Amauri alla Nazionale, o sarebbe meglio dire Nazionali, appare come molto intricata. Nonostante il luogo di nascita sia Carapicuiba, città in terra brasiliana, l’attaccante sblocca la possibilità di essere convocato nella Nazionale italiana nel 2009. Anno in cui la moglie, di origine italiana, viene naturalizzata come tale. Negli anni, nonostante la stima espressa da parte del CT Marcello Lippi e il presidente federale Abete nei suoi confronti, si espresse a favore di una eventuale convocazione da parte della Selecao. La convocazione tanto agognata arriva il 31 gennaio del 2009 quando Dunga, CT verdeoro, lo sceglie. Tuttavia, il suo club di appartenenza, la Juventus, gli negò la possibilità di unirsi al ritiro della Nazionale. I bianconeri giustificarono poi la propria decisione appellandosi alla scadenza del nulla osta concessogli.

Amauri con la maglia della Nazionale Italiana
Amauri con la maglia della Nazionale Italiana

L’unica vera e propria convocazione, effettivamente concretizzatasi, rimane quella avvenuta per mano del CT azzurro Cesare Prandelli. Quest’ultimo nel 2010 lo convocò per un’amichevole contro la Costa d’Avorio. Dopo la partenza nell’11 titolare, Amauri, si accomodò in panchina dopo 59′ per fare posto a Fabio Quagliarella. La quasi ora di gioco è destinata a restare l’unica apparizione del calciatore Amauri con la maglia di una selezione Nazionale.

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